L'anno scorso a Bologna...
Prendo spunto dal titolo del film di Resnais (che per la cronaca, si pronuncia Renè, con la prima e molto chiusa, alla francese), L'anno scorso a Marienbad, per raccontarvi brevemente della mia recente visita a una vecchia amica: l'umida e rossa Bologna.
Giunta ivi insieme al Davide, in una diluviosa (so che non esiste questa parola, ma ci sta) giornata d'inizio novembre, siamo andati al Rizzoli per assistere alla Laurea della coinqui Monia (che bella che era!).
Più tardi, per consumare il pranzo di festeggiamento, ci siamo dovuti necessariamente avvicinare ai luoghi della memoria, a via Righi e tutto il circondario...e vi confesso che è stato molto strano.
Giravo per le strade di quella città come una sonnambula, riconoscendo i vari posti come fossero frutto dei miei sogni (e non dei luoghi vissuti per davvero!), e non osandoli guardare dritti in faccia.
Ero un po' triste (per me, ma molto felice per il traguardo della Monia) e molto imbarazzata: è come quando incontri dopo tanti anni un vecchio amico, un carissimo amico, dal quale ti sei allontanato senza una vera ragione o facendogli un torto. Perché è vero, da Bologna mi sono allontanata volontariamente e tuttora me ne sento respinta...come se fossimo poli simili che si respingono.
E la guardavo, senza riconoscermi in lei, fuggendo da pensieri tipo "qui l'anno scorso ci ho portato il Davide", "qui c'è il Parigino, meta dei nostri famelici appetiti notturni"...come quando vedi una persona con cui ne hai passate tante, e fai finta di non ricordarlo.
So che devo passare la fase di rigetto, forse quando la laurea sarà passata guarderò alla mia vita di studentessa e al mio vecchio nido con profonda nostalgia...
Giunta ivi insieme al Davide, in una diluviosa (so che non esiste questa parola, ma ci sta) giornata d'inizio novembre, siamo andati al Rizzoli per assistere alla Laurea della coinqui Monia (che bella che era!).
Più tardi, per consumare il pranzo di festeggiamento, ci siamo dovuti necessariamente avvicinare ai luoghi della memoria, a via Righi e tutto il circondario...e vi confesso che è stato molto strano.
Giravo per le strade di quella città come una sonnambula, riconoscendo i vari posti come fossero frutto dei miei sogni (e non dei luoghi vissuti per davvero!), e non osandoli guardare dritti in faccia.
Ero un po' triste (per me, ma molto felice per il traguardo della Monia) e molto imbarazzata: è come quando incontri dopo tanti anni un vecchio amico, un carissimo amico, dal quale ti sei allontanato senza una vera ragione o facendogli un torto. Perché è vero, da Bologna mi sono allontanata volontariamente e tuttora me ne sento respinta...come se fossimo poli simili che si respingono.
E la guardavo, senza riconoscermi in lei, fuggendo da pensieri tipo "qui l'anno scorso ci ho portato il Davide", "qui c'è il Parigino, meta dei nostri famelici appetiti notturni"...come quando vedi una persona con cui ne hai passate tante, e fai finta di non ricordarlo.
So che devo passare la fase di rigetto, forse quando la laurea sarà passata guarderò alla mia vita di studentessa e al mio vecchio nido con profonda nostalgia...
Commenti
Sono sicuro che allora ti passerà in frettissima, il rigetto! ^^
io ho diverse fasi di repulsione per più posti...aiuto!dove devo andare? ho perso la bussola ragazzi.