Hitchcock secondo Hitchcock
Ultimamente sto preparando un esame di iconografia del cinema. In programma ho una gustossissima raccolta di articoli e interviste di Alfred Hitchcock: il maestro della suspense.
Mi piace moltissimo come procede a descrivere, con il suo tipico humour inglese e con un certo compiacimento, il suo stile, le sue idee e la perfetta padronanza del mezzo cinematografico.
Non è un autore modesto, questo no...ma non ha nessun problema a rivelare i suoi trucchi del mestiere e a spandere il verbo della suspense.
Quando spiega perché i (suoi) thriller hanno successo:
Perché andiamo al cinema? Per vedere la vita riflessa sullo schermo, certo, ma che tipo di vita? Naturalmente, non il tipo di vita che viviamo tutti i giorni, oppure la stessa ma con una differenza; la differenza consiste in sconvolgimenti emotivi che chiamiamo, per convenienza, "brividi". La nostra natura è tale che dobbiamo subire tali "scuotimenti" per non diventare inattivi e simili a molluschi; ma d'altra parte, la civiltà ci ha protetti e riparati in modo tale che è molto difficile vivere questi brividi in prima persona. Perciò dobbiamo viverli in modo artificiale e il cinema rappresenta il miglior mezzo per questo scopo.
(...) Il cinema può lasciare allo spettatore la certezza subconscia dell'assoluta sicurezza riuscendo tuttavia a sorprendere la sua immaginazione giocandogli scherzi inattesi.
(...) Scene del genere (di brivido), che fanno scorrere più velocemente il sangue nelle vene, hanno effetti benefici per chi ha problemi di indigestione, gotta, reumatismi, sciatica e invecchiamento prematuro. Il pubblico prospera grazie ai brividi, il cinema prospera grazie al pubblico, i registi prosperano grazie al cinema e tutti sono felici.
(da Why "thrillers" thrive, di A. Hitchcock)
Mi piace moltissimo come procede a descrivere, con il suo tipico humour inglese e con un certo compiacimento, il suo stile, le sue idee e la perfetta padronanza del mezzo cinematografico.
Non è un autore modesto, questo no...ma non ha nessun problema a rivelare i suoi trucchi del mestiere e a spandere il verbo della suspense.
Quando spiega perché i (suoi) thriller hanno successo:
Perché andiamo al cinema? Per vedere la vita riflessa sullo schermo, certo, ma che tipo di vita? Naturalmente, non il tipo di vita che viviamo tutti i giorni, oppure la stessa ma con una differenza; la differenza consiste in sconvolgimenti emotivi che chiamiamo, per convenienza, "brividi". La nostra natura è tale che dobbiamo subire tali "scuotimenti" per non diventare inattivi e simili a molluschi; ma d'altra parte, la civiltà ci ha protetti e riparati in modo tale che è molto difficile vivere questi brividi in prima persona. Perciò dobbiamo viverli in modo artificiale e il cinema rappresenta il miglior mezzo per questo scopo.
(...) Il cinema può lasciare allo spettatore la certezza subconscia dell'assoluta sicurezza riuscendo tuttavia a sorprendere la sua immaginazione giocandogli scherzi inattesi.
(...) Scene del genere (di brivido), che fanno scorrere più velocemente il sangue nelle vene, hanno effetti benefici per chi ha problemi di indigestione, gotta, reumatismi, sciatica e invecchiamento prematuro. Il pubblico prospera grazie ai brividi, il cinema prospera grazie al pubblico, i registi prosperano grazie al cinema e tutti sono felici.
(da Why "thrillers" thrive, di A. Hitchcock)
Commenti
Ha senso, se ci pensi: non si giustificherebbe il successo di tanti film trash, se il pubblico li guardasse davvero... Titanic è piaciuto perchè durava 3 ore, non perchè è bello!!!
Noelita