la coscienza di Gaia

Sarà passato un anno dall'ultima riga postata in queste pagine.
Sarà la crisi, fuori e dentro, che impazza da mesi e che mi lascia confusa...così confusa da non poter dire più nulla. Da non sapere come sto, cosa faccio, cosa voglio fare.
Una delle rare e vere soddisfazioni personali è stata trovare finalmente casa, un campo base, un nido per me e Davide. Una bella casa, grande e luminosa, accogliente.

Ma quando stai poco a casa, te la godi solo la sera quando torni...spossato dal tran tran, dalla noia quotidiana del lavoro. Sì, perché lavoro...o meglio, lavoricchio.
Comunque, tutto questo ha fatto passare in secondo piano la necessità di esprimere qualcosa. Esprimere me stessa? i miei pensieri?
Sono così confusi, indefiniti e spesso diretti più sulle soluzioni pratiche quotidiane che sul ragionamento della coscienza.
Perchè forse è quella che ho messo nel cassetto per così tanto tempo. La coscienza. Quella roba che ti fa riflettere su dove stai andando, su chi sei, chi sono gli altri e quali sono i loro pensieri. Quella roba che si dovrebbe svegliare ogni tanto, invece di girarsi dall'altra parte.
Quella coscienza anche politica che a tanti, giovani e non, manca.
Perchè tanti di noi si sentono oltraggiati, stufi marci, spossati da questo panorama schifoso che non cambia. Guardo i campi paludosi invernali e penso all'Italia. Come mai? Chist nun è 'o paese d' 'o sole?

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